Tra le classi popolari esistevano diversi gradi di condizione economica che si riflettevano nell’abbigliamento.

I bottegai e gli artigiani erano piccoli borghesi, una posizione di privilegio era quella dei donzelli e delle serve di casate ricche, Margherita Datini fornisce alla sposa di uno dei suoi servitori gli stessi ornamenti della figlia adottiva: anello, cintura e ghirlanda, ma di poco prezzo precisamente: “2 anella chontrafatte che paresino onorevoli, e chostassino poco, una cintoletta da quatro lire d’ariento e una grilanda che fose uno pocho apariscente e una cintola chontrafatta per donare a sua sirochia che à 14 anni...” (1).

La posizione delle schiave era invece più povera, abbiamo informazioni riguardanti il guardaroba di due schiave che fuggono solo con i propri averi, senza rubare nulla: Caterina fugge con la gonnella di panno romagnolo (panno di lana di poco pregio) che indossava e una “cioppetta pavonazza che avea pel di di festa”, Margherita se ne va con “i panni suoi, i quali erano una gonnella mescolata quasi in su l’azzurrino ed è fresca, e uno guarnello e asciugatoio e altre lor bazzicature, e una gonnella agnellina vecchia con cintola nera suvi”(2).

Sovente contadini e muratori ci appaiono nell’iconografia in camicia a cui si uniscono frequentemente le calze, portate quasi sempre slacciate e ricadenti a campana o arrotolate, spesso sono bucate sulle ginocchia. La camicia non era comunque l’unico indumento, ad esempio negli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova vi sono rappresentati due pastori, quello a sinistra indossa un cappuccio di lana che copre le spalle e una gonnella di cui è visibile solo la parte inferiore, il pastore a destra porta un cappello probabilmente in feltro, gonnella con maniche strette al polso e calze arrotolate.

Le contadine ci appaiono per lo più in guarnello bianco rimboccato in vita per agevolare i movimenti e con il capo coperto dall’asciugatoio.

 note :

1) Archivio Datini di Prato, n. 1089, lettrera Prato- Firenze, monna Margherita a Francesco Datini, 20 Agosto 1398 
2) I. Origo, il mercante di Prato, cit., p.165